GUERRA
Mani protese supplicano
una tregua, nel delirante
spazio acre di fumo.
Un orizzonte di rosso tinto,
sprofonda muto e sfinito,
in mille funesti bagliori.
Nuvole gonfie di polvere
s’addensano in un cielo inerme,
mentre una grande luna rossa,
ingoia uomini, donne, bambini.
La terra fradicia e stremata,
si domanda attonita : PERCHE’
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VENEZIA
Nell'aria che sa di bruma,
in vicoli logori dal tempo,
fra mormorii indistinti,
io ti incontro, Venezia.
In quella insolita quiete,
mentre al di là dei vetri,
le luci ad una, ad una,
lasciano spazio al buio,
incroci le braccia, stanca.
Maestosa nella tua bellezza,
sorridi nel rimembrare,
il viavai del dì trascorso.
Socchiudi gli occhi e riposi
in attesa di offrirti, ancora
e sempre, agli sguardi avidi
dei tuoi molti innamorati
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INQUIETUDINE
E t’invade pungente
una sottile pena,
stringe la gola,
paralizza il pianto.
Si scioglie in un sospiro
per ritornare veloce
a stillare costante
il suo lento tormento.
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QUADRI IN ESPOSIZIONE
“al vernissage”
Attraverso l’onda di un brusio,
si intrecciano commenti e risa.
Nello sfavillio dei cristalli,
annoiati sono i primattori,
in cotanto sfarzo ostentato
a loro un solo sguardo svagato
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